Funtanas e Rios

quaderno_Funtanas e Rios….

“………..Questi rioni, che essi dicono vicinati, sono Su Fundàli, che è il superiore e vedesi alla falda del monte Ardia, che copre la terra al levante; quindi Sa Porta che giace in luogo piano, ma secco perché inclinato a tramontana sulle sponde del ruscello Sa Lépora, e a mezzodì sul fiumicello: in qua Sa Serra, cui dopo mezzo miglio segue il camposanto.  Una fonte abbondantissima, la quale sorge a mezza la estremità del Fundale incontro all’austro, forma l’innominato ruscello, che rade poi le estreme parti degli altri rioni. All’altra parte del ruscello in faccia al rione Sa Porta è l’altro quartiere, che appellano Goritto a piè della collina del Carmine…..Le sponde del detto rivolo sono amenissime per orti e piccoli giardini chiusi da siepe o muriccia. In altre parti ancora de’ quattro vichi veggonsi frondeggiare diverse specie di piante, e verdeggiare molte pergole, onde è accresciuta l’amenità, ed ha il luogo l’aspetto di un paesetto bellissimo” (dal Dizionario Geografico-Storico-Statistico-Commerciale di Goffredo Casalis – 1833).

Questo breve richiamo evidenzia come il territorio e l’abitato di Dorgali sia ricco di sorgenti, pozzi, fontane e abbeveratoi. Attualmente, di tutto il patrimonio idrico alla fruibilità quotidiana e diffusa resta ben poco. La gran parte delle sorgenti sono abbandonate all’incuria, in alcuni casi deviate da opere abusive di privati, altre volte riconquistate dalle sterpaglie. Dentro l’abitato di Dorgali restano alcune fontane, povere d’acqua e, cosa più grave, l’acqua non è potabile. Eppure Dorgali è un paese turistico e ospita anche tanti viandanti; le fontane, per definizione sono “quell’amico da marciapiede che ti dà sempre conforto”. Ma l’acqua non è mancata e non manca. Bisogna solo riappropriarsi della consapevolezza del suo valore e far di tutto per salvaguardarla.

L’Associazione Raichinas e Chimas vuole attrarre l’attenzione dei suoi cittadini sulle sorgenti e con loro organizzare le visite nel territorio così che tutti si rendano conto dello stato delle cose e siano sollecitati a partecipare ad un progetto di recupero e ripristino da realizzare su basi volontarie.

Il Nostro progetto Funtanas e Rios si è sviluppato quest’anno intorno al nucleo tematico della Fontana del paese di Dorgali, nota a tutti come Funtana, in quanto luogo altamente identitario, centro esperienziale, strettamente legato alla figura del più grande artista che Dorgali abbia mai avuto, Salvatore Fancello, come evidenzia il manufatto in ceramica che sovrasta la fontana, realizzato su un suo famoso bozzetto.

A tale riguardo è utile la lettura della testimonianza resa dall’artigiano Gianluigi Mele, contenuta nel quaderno “Funtanas e Rios”, realizzatore del succitato pannello in ceramica sovrastante la nostra Fontana.

Nostro obiettivo è stato pertanto promuovere la conoscenza e lo studio della figura e dell’opera diSalvatore Fancello, con una lettura tematica della sua produzione artistica, nella fattispecie la ricorrenza del tema dell’acqua nelle sue varie produzioni, che vanno dalla pittura, alla scultura , alla ceramica. Riteniamo pertanto di avere aggiunto un tassello alla conoscenza di questo eccezionale artista, il cui orizzonte, come bene ha evidenziato la relatrice Dott.ssa Mele, deve essere collocato nella dimensione europea e internazionale degli anni 30 del secolo scorso.

Allo stesso tempo abbiamo voluto portare all’ attenzione dei nostri concittadini e dell’Amministrazione Comunale il problema dell’acqua nell’abitato e nel territorio di Dorgali, attraverso diverse modalità di approccio e contributi, come di seguito specificato.

La risposta della gente di Dorgali è stata entusiastica, sia nei diversi momenti della manifestazione, che si è articolata in una Conferenza e in una Mostra, con una folta e sentita partecipazione di pubblico, sia nei confronti del quaderno “Funtanas e Rios” e del video “Sa Bocada”, che si allegano alla presente relazione e che sono tuttora in fase di diffusione.

IL progetto è stato realizzato, come qui di seguito viene dettagliato:

Conferenza

Si è tenuta il giorno 13 dicembre u.s. presso l’Aula Consiliare del Comune di Dorgali, a partire dalle h.17.30 e si è articolata come segue : la Dott.ssa Bibbiana Mele, studiosa dell’opera di Fancello ed artista lei stessa, ha tenuto una interessante e documentata prolusione sul tema “ Isolitudine: il percorso artistico di Salvatore

Fancello intorno al Tirreno”, accompagnata dalla proiezione di 102 immagini di altrettante opere dell’artista dorgalese.   I Geologi Gianfranco Mulas e Francesco Murgia hanno trattato l’assetto idrogeologico del paese e del territorio di Dorgali nell’ambito della loro disquisizione sul tema “Gutta cavat lapidem: Dorgali dalle radici di roccia alle acque che la cesellano”.

Gli interventi sono stati intercalati dalla lettura di alcune testimonianze sul tema della fatica dell’acqua quando non c’era ancora la rete idrica (ved. sotto) e dalla proiezione del video “ Sa bocada”.

La serata si è conclusa con il momento conviviale Chiacchiere e Assaggi , secondo una gradevole e gradita tradizione della nostra Associazione.

Mostra di Foto, Mappe e Utensili

Il giorno 14 dicembre u.s. è stata inaugurata, presso lo spazio espositivo della Casa Macciotta in Via Vittorio Emanuele, una mostra che illustra la tematica dell’acqua del paese e nel paese attraverso differenti lavori ed oggetti :   Carte Storiche, che documentano l’ubicazione dei luoghi d’acqua. Tavole elaborate da tecnici, che ricostruiscono lo storico di: Fontane, Abbeveratoi, Condotte, sia a Dorgali che a Cala Gonone e formulano altresì proposte di un possibile recupero. Fotografie, che documentano la grande fatica che in particolare le donne dovevano quotidianamente compiere per approvvigionarsi dell’ acqua necessaria a svolgere le faccende domestiche, fare il bucato, lavorare il lino e la lana etc. Altre foto documentano fatti storici significativi come la costruzione della Caserma DICAT in cui è visibile la botte in legno per iltrasporto dell’acqua e l’affondamento del kt , da cui furono recuperati fusti preziosi per il trasporto dell’acqua.Utensili deputati al trasporto, all’uso e alla conservazione dell’acqua, quali: brocche in terracotta, conche in rame e ferro zincato, boccali e catini in ferro smaltato.

Nello spazio espositivo è stata installata una postazione in cui i visitatori della mostra hanno potuto visionare il DVD “Sa bocada”

Video “ Sa Bocada”

Il giorno 28 giugno u. s. presso il rio Flumineddu, affluente del Cedrino, che compie il suo corso alle pendici delle montagne di Gorropu, Tiscali e Doinanichoro, abbiamo voluto ricostruire, con il documento filmato che qui si allega, tecnicamente realizzato dal video – operatore Mauretto Buttu, la modalità tradizionale di lavatura del bucato nota come sa bocada.

Si tratta di un sistema di detersione e sbiancatura del bucato ottenuta con l’uso della lisciva, misto di cenere e acqua bollente, che veniva svolta sul greto del fiume, previo trasporto del materiale necessario, nonché realizzazione in loco di su cossiu, vero e proprio recipiente – filtro costruito con i ciottoli del fiume.

Per quanto riguarda il tessuto narrativo, ci siamo avvalsi della testimonianza di due anziane signore, zia Zoseppa e zia Nennedda che, con estrema perizia, hanno spiegato le modalità di svolgimento de “sa bocada” ed arricchito il racconto con sapidi aneddoti.

Come si può evincere dai ringraziamenti in chiusura del filmato, la ricostruzione ha richiesto il contributo, a vario titolo, di parecchie persone, nonché l’autorizzazione della Stazione locale della Forestale; riteniamo cionondimeno che il prodotto finale abbia un suo pregio ed interesse, che sono stati peraltro quotidianamente testimoniati dal pubblico dei visitatori della mostra, ivi comprese numerose scolaresche. Vista infatti la positiva accoglienza e gradimento da parte del pubblico, l’apertura della Mostra è stata prolungata a tutto il periodo natalizio.

Quaderno di Testimonianze: Funtanas e Rios

Il quaderno è stato realizzato sulla base delle testimonianze rese da cittadine e cittadini dorgalesi di età compresa tra i 70 e i 96 anni sul tema dell’acqua nel paese e nel territorio circonvicino prima del 1961, anno in cui fu installata la prima condotta idrica pubblica. L’argomento ha suscitato grande interesse presso le/gli intervistate/i, che con i loro racconti e ricordi hanno contribuito a ricostruire un pezzo della storia del nostro paese, con i suoi bisogni, le sue tradizioni , la sua cultura materiale. Le testimonianze sono state trascritte alcune in italiano, altre in sardo, a testimoniare l’attenzione che la nostra associazione ha da sempre verso la nostra prima lingua, vero scrigno di conoscenze e saperi, che deve essere assolutamente salvaguardato. Una nota grammaticale e un glossarietto rendono ragione della grafia del sardo quasi sempre adottata e di alcuni termini ormai quasi usciti dall’ uso corrente per i cambiamenti verificatisi nel tessuto sociale e nelle abitudini quotidiane. Infine, una parentesi di poesia classica (ved. Bocada omerica) mette in relazione modalità simili di cultura materiale sulle diverse sponde del Mediterraneo.

Il quaderno, che, come il DVD, reca sulla copertina l’immagine di un piatto in ceramica con pittura a freddo realizzato dall’artigiano dorgalese Simeone Lai su bozzetto di SALVATORE FANCELLO, è stato stampato presso la locale tipografia “Su Craminu”, così come la locandina e gli inviti per la Conferenza e la Mostra.

L’Associazione culturale Raichinas e Chimas considera questa iniziativa un modo per non rinunciare alla propria identità, alla memoria e al senso di appartenenza.